Il territorio

Storia di Chia e Domus de Maria

Breve storia della frazione e della cittadina lungo la Costa Sud della Sardegna, dalla civiltà nuragica ai giorni nostri

Il profondo sud della Sardegna è caratterizzato dal fatto che, sin da epoche remote, sia stato teatro di colonizzazioni da parte di vari popoli. È possibile trovare tracce di nuragici, fenici, punici e romani che in differenti tempi, hanno abitato queste zone.
Chia, appartenente alla curatoria di Nora, fu fondata in epoca giudicale e raggiunse il massimo della sua espansione sotto i punici. Il piccolo villaggio era diviso in quartieri collegati tra loro e tutti indirizzati verso il porto. Il tempio di Bes, le mura di cinta e la necropoli hanno confermato la sua origine.

Fu però durante gli Aragonesi che Chia divenne molto importante per la posizione strategica della quale, la famosa Torre di Chia del XVII secolo è una testimonianza.
Dopo varie vicissitudini dove Chia passò da villaggio a covo di pirati, solo nel Settecento si trasformò in un borgo di pescatori, frazione di Domus de Maria.

Splendide sono le rovine di Bithia, di epoca fenicio-punica e resti dell'età del bronzo come il nuraghe di Chia, il Baccu Idda, e i betili che si trovano a Punta Su Sensu. Bithia era sicuramente un agglomerato nuragico risalente all'VIII secolo a.C. ed era un punto dove approdavano le imbarcazioni che circumnavigavano il territorio tra Nora e Sulki. Oggi è possibile ammirare i resti di due templi, abitazioni e un tofet che si trovano nella maggior parte sull'isolotto di Su Cardulinu, mentre altri sul promontorio di Chia.
Domus de Maria nacque nel Settecento da un nucleo originario rappresentato da un'azienda agricola dei padri Scolopi.


Nella foto: la torre aragonese di Chia (Domus de Maria, Costa Sud Sardegna).

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