Il territorio

Bithia, importante città punica

la città punica di bithia è stata per secoli un importante snodo commerciale. Oggi rimangono i resti del centro urbano e le sue mura, mentre sull'isolotto su cardolinu si conservano le vestigia del tophet, il santuario dove si praticavano sacrifici rituali

Quella dell’antica città di Bithia è una delle aree archeologiche più importanti di Sardegna. Situata in prossimità dell’odierna Chia, questa era una colonia di origine fenicia sviluppatasi a partire dall’VIII secolo a.C. sui resti di un preesistente insediamento nuragico. Per secoli la Sardegna meridionale fu al centro delle rotte commerciali tra Africa, Oriente e Occidente; Bithia prosperò anche durante l’impero romano prima di venire abbandonata nel VII secolo d.C. a causa delle scorribande dei pirati.

La sua riscoperta incominciò nel 1926 quando una violenta mareggiata riportò in superficie alcuni manufatti; gli scavi nel decennio successivo portarono alla luce numerosi reperti. La città difesa da due cinte murarie si trovava nei pressi dell’odierna Torre di Chia, mentre l’acropoli conteneva tre piazze e un’area sacra. Nei pressi della necropoli si ergeva il tempio di Bes con l’imponente statua in arenaria del dio, un nano corpulento con un diadema in testa e serpenti in mano, oggi conservato al Museo Archeologico  di Cagliari. 

Nel vicino isolotto di su Cardolinu si trovano i resti del tophet, il santuario fenicio dove si praticavano sacrifici rituali e si conservavano nelle urne le ceneri di bambini e animali. Nella zona sono state rinvenute amuleti, stele e statue oggi conservate nel locale Museo di Domus de Maria.

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