Enogastronomia

Il pane Carasau e lo Zingarelli

Cosa accomuna un prodotto tipico della tradizione culinaria sarda con il dizionario più famoso d'Italia? Dopo essere stato l'idolo della tavola sarda, il pane carasau entra di diritto nella lingua italiana 'ufficiale'

Uno dei dizionari più famosi d’Italia, se non Il Dizionario, è lo Zingarelli, che da sempre risulta essere un punto di riferimento, dove trovare anche gli slang giovanili o i termini giudicati "dialettali” ma utilizzati da tutta la Nazione. Una vera e propria miniera di sapere, capace di restare al passo con i tempi e con la società in costante evoluzione.

Una sorte, quella del riconoscimento sulla carta, toccata anche al pane carasau, una succulenta prelibatezza della tradizione culinaria della Sardegna, conosciuta in tutto il territorio dove viene distribuito anche dalle grandi catene (ma che di certo non mantiene lo stesso sapore di chi lo prepara da generazioni).

Dalla tavola al Dizionario

Il "vocabolo” è stato inserito nel 2017 all’interno dello Zingarelli, definendolo ufficialmente come un tipo di pane sardo a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo. Provenienza dal sardo "carasare”, cioè tostare, perché dopo la cottura si ripassa nel forno.

Un traguardo unico nel suo genere, raggiunto da un piatto tipico della Sardegna, ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale come "guttiaiu” e "malloreddus”, i tipici gnocchetti sardi. Ma ciò, a ben vedere, non sorprende più di tanto in quanto le specialità culinarie regionali sono spesso d’uso quotidiano nel momento in cui la loro diffusione si "allarga” all’intero territorio nazionale.

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