Su Casu Cottu: quando il pecorino è il re della tavola

La Sardegna ha una tradizione culinaria che parte da lontano e soprattutto dalla secolare attività pastorale che la caratterizza. Da questa nasce quella produzione di formaggi apprezzata e conosciuta in tutto il paese e ben oltre i confini italiani; tanto da arrivare nelle tavole di tutta Europa e attraversare l’oceano fino agli Stati Uniti. Il formaggio sardo è una specialità molto apprezzata perché regala, al buon intenditore, i sapori più veri dell’isola: il formaggio sardo racchiude i tratti più peculiari, i sapori e gli odori più insiti di questa terra ancora, per buona parte, selvaggia.

Già i nuragici si dedicavano all'attività pastorale e alla produzione dei formaggi poi la pratica si è fatta tradizione ed è arrivata ad arricchire i banchetti di patrizi e senatori in epoca romanica.

I formaggi sardi si ottengono da pecore autoctone di antichissima origine, allevate con metodi estensivi e che producono una grande quantità di latte: oltre un milione di pecore in tutta l’isola che vengono munte quotidianamente. Una produzione che ha portato alla nascita di tre specialità territoriali, formaggi D.O.P. come il Pecorino Sardo, il Pecorino Romano e il Fiore Sardo. In passato questi pecorini venivano prodotti con latte intero, crudo, di sola pecora; oggi invece viene aggiunto latte vaccino e caprino.

Sono ottimi formaggi di accompagnamento per i primi piatti ma vanno gustati anche da soli perché sono i naturali padroni delle tavole italiane. Per meglio assaporarli, si accompagnano con pane fresco e un bicchiere di vino, come recita un proverbio sardo "Pani e casu e binu a rasu”, pane con formaggio e bicchieri colmi di vino.

Niente di più azzeccato per anticipare un piatto sardo tipico di Chia e del Comune di Domus de Maria (Costa Sud-Ovest Sardegna): su Casu Cottu. Una ricetta che prevede sapori semplici e genuini: grandi fette di pecorino sardo fresco fatte rosolare su entrambi i lati su una griglia e poi adagiati su pane casareccio e spolverati con pepe nero. Ovviamente, il tutto arriverà sulla tavola con un calice di vino rosso o bianco, tipicamente sardo.