Il territorio

Coltelli artigianali: una tradizione sarda antichissima

La Sardegna è la terra del coltello: lame lavorate dai più abili artigiani che dai tempi più antichi si dedicano a questa arte, il lascito dei padri ai propri figli e un'usanza che continua a ad essere fortemente sentita in tutta l'isola.
Il coltello è il segno lasciato dall'uomo sin dalla preistoria, prima fatto di pietra poi di metallo è il mezzo con cui si domina la forza primordiale del fuoco, questo significa forgiare una lama. I sardi lo sanno bene e per tale motivo hanno fatto della coltelleria una delle attività più importanti, un'occupazione che ha reso il coltello sardo tra i più famosi del paese.

A Chia e in tutto il Comune di Domus de Maria le botteghe artigiane che producono lame resistono ancora allo scorrere del tempo, grazie soprattutto alle nuove generazioni che sin da piccole usavano passare il tempo nelle fucine dei padri e prima ancora dei nonni e che attualmente, tramite associazioni, cercano di salvaguardare la produzione del coltello artigianale.

Breve storia del coltello sardo

Lame di selce e ossidiana sono state rinvenute nei siti nuragici sparsi lungo il territorio, sono gli antenati più lontani del futuro coltello di leppa, dalla lama simile a una piccola sciabola, usato sia come arma che come utensile domestico fino a quando anche in Sardegna si è diffusa la metallurgia. Tra la metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento infatti anche la leppa verrà sostituita, questa volta con il coltello a serramanico quello che possiamo ancora oggi ammirare nelle botteghe degli artigiani.

Una lama per ogni area della Sardegna

Diverse sono le tipologie del coltello sardo a serramanico: in base all'area in cui viene prodotto infatti, cambiano la forma della lama e le linee dell'oggetto. Qui di seguito elenchiamo solo una piccola parte di coltelli, forse i più conosciuti, che potrete facilmente ammirare dalle vetrine dei negozi sparsi nel territorio di Chia e persino nel museo di Domus de Maria dove un'intera sala è allestita per mostrare i frutti di un'abilità che caratterizza il popolo sardo.

Nei territori del Basso Campidano a Sud della Sardegna la tipologia più diffusa è quella del coltello di Arbus o Arburesa, (o antica foggia) un oggetto multiuso ideale per lo scuoio, dalla lama panciuta e il manico ricurvo. Fa parte dei coltelli detti monolitici perché il manico si ricava da un unico blocco tagliato dal corno di montone.
Sa Pattadesa è il coltello più famoso della Sardegna che presenta la lama a foll'e murta, ossia a foglia di mirto, il suo antenato è sa còrrina, un coltello antichissimo dal manico in corna di capra o montone.
S'arresoia è un coltello che deriva dai rasoi romani.

I manici di queste piccole e affilate opere d'arte spesso sono decorati con intarsi che riprendono elementi tipici del paesaggio sardo e le bellezze naturalistiche dell'isola.

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