Enogastronomia

Pilloni 'e Taccula: uno dei piatti tipici del Sud Sardegna

Note anche come grive al mirto, ovvero "spiedino" di 8 uccelli come tordi, merli, storni, quaglie e passeri bolliti, salati e insaporiti con foglie di mirto

Fa parte della cultura culinaria tradizionale della Sardegna del Sud. Parliamo dei pilloni 'e taccula. Per chi ignora questa prelibatezza gastronomica, spieghiamo subito che è uno di quei piatti poveri che vede come ingrediente principale uccelli migratori come tordi e merli. Tra le varianti usate per cucinare questa cacciagione, c'è quella della taccula, ossia lessati in acqua salata con foglie e frutti di mirto dopo essere stati infilzati in numero di otto, in dei piccoli ramoscelli sempre di mirto.
È, quindi, una sorta di spiedino di tordi che deve essere preparato nello stesso giorno della loro cattura e devono lessare per circa un'ora a fuoco vivo. Quella che si definisce 'sa taccula' è proprio questa sorta di spiedino che così viene chiamato nella zona del Campidanese.
Una interessante variante è fatta cucinando le grive arrosto allo spiedo dove si alterna al tordo una fettina di lardo e una di pane casareccio anche se, ogni famiglia ha la sua ricetta dove può inserire altri ingredienti a seconda dei propri gusti e preferenze.

Per accompagnare le grive al mirto o pilloni 'e taccula è indicato del vino Cannonau, un rosso novello oppure un Muristeddu del Mandrolisai. C'è da aggiungere il fatto che, in questa nostra epoca di vegetariani e vegani, un piatto a base di cacciagione può inorridire ma non va scordato che in passato, per molti, la caccia rappresentava non uno sport bensì un sistema per procacciare quanto si sarebbe mangiato durante il giorno.


Nella foto: Pillonis de Taccula, tipico piatto della Costa Sud della Sardegna. Da catturalasardegna.it.

1 Commenti

  • Mario
    10/08/2019 10:48

    Sodisfacente descrizione grazie

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